
Dal canto italiano Gasparri, con l'appoggio del ministro del suo partito Giorgia Meloni, ha proposto provocatoriamente che fossero gli atleti a farsi carico del forfait , a loro il compito di esplicitare gesti simbolici per la libertà dei cinesi, appello inopportuno e imbarazzante a detta degli atleti stessi.
Fini ha considerato il boicottaggio una manovra inutile, ribadito in occasione del rientro dagli Eurogames degli atleti omosessuali. Ignazio La Russa non si presenterà sul terreno cinese e nemmeno il premier, che invierà il ministro degli esteri Frattini, il quale si muove sulla linea della non-politicizzazione dei giochi che obiettivamente fa sorridere, mentre il Comitato Olimpico Internazionale deplora ogni invito rivolto agli atleti affinchè non partecipino.
Cosa ne pensano gli atleti? La tedesca Duplitzer ha annunciato che non prenderà parte alla cerimonia d'inaugurazione e l'italiano ex sprinter medaglia d'oro Mennea sostiene che boicottare è un errore: è facile scaricare responsabilità sugli atleti quando i politici fino a tempi recenti si sono completamente disinteressati, anche a detta dello stesso Mennea, che partecipò a Strasburgo a una riunione plenaria su questo tema trovandovi un solo politico.
Di errori si parla, errori nel deputare Pechino come luogo per le Olimpiadi, errori nel voler attribuire agli atleti gesti competenti alle autorità politiche solo per lavarsi le mani dalle responsabilità diplomatiche.
Nel 2001, al momento dell'attribuzione della futura data dei giochi olimpici, Pechino attraversava già un calpestamento radicale dei diritti umani, sfruttava la logica dei rapporti di forza sul Tibet, aveva il triste primato mondiale di 5000 pene capitali annuali.
L'indifferenza dei politici e il problema "boicottare o no?" hanno alimentato dibattiti e le posizioni sono tuttora divergenti. Io sono del parere che non spetta agli atleti la sollevazione contro la Cina, il campo sportivo non è il luogo adatto per mostrare segni di riprovazione contro l'aberrante sistema vigente. Le Olimpiadi non devono essere luogo di scontro ideologico, ma luogo di solidarietà in cui ci si relaziona e si gareggia sportivamente. Non devono essere usate in maniera strumentale.
Si parla di guerra santa anticinese, di terrorismo, di pericolo febbrile, tutte minacce sospese nel cielo plumbeo e soffocante di Pechino che attende.
5 commenti:
Sport e politica non sono la stessa cosa, quindi per favore lasciamo fuori lo sport da qualsiasi dibattito politico.
Probabilmente, chi chiede di non presentarsi alla cerimonia d'apertura agli atleti, non sa e non riesce ad immaginare cosa può rappresentare raggiungere un traguardo del genere per chi di sport ci vive. Per chi passa mesi dentro una palestra ad allenarsi, per chi insegue un sogno, per chi rinuncia a tanto per ESSERCI.
Sarebbe come stare ad un metro dal traguardo e fermarsi no ?
Lo sport a volte fa miracoli, può unire invece che dividere, non dimentichiamoci di tutte le manifestazioni in cui, per esempio, disabili e normodotati partecipano insieme... Ma questa è un'altra storia...
hai ragione giorgia, anche petrucci ha detto una cosa sacrosanta "lo sport non può fare ciò che non fa la politica" quindi viva lo sport viva le olimpiadi e speriamo che si risolve tutto e che i governi facciano il loro dovere senza parlare ma facendo i fatti... perchè fino ad ora hanno tirato troppo la corda
andrea
Condivido Giorgia la posizione sugli atleti, gli unici che secondo i politici potevano fare concretamente qualcosa per boicottare le olimpiadi. Certo, gli unici che per raggiungere questo traguardo hanno fatto innumerevoli sacrifici, al contrario di chi..come.. ( i politici ? ) si sono ricordati solo ora di quanto socialmente insostenibile siano le condizioni di vita in Cina.
Erano ben note già da prima che le venissero assegnate in che condizioni versava la popolazione cinese.
Dobbiamo ricordare i bambini morti per le campagne cinesi perchè una legge impone la limitazione delle nascite?
Dobbiamo ricordare le 500 fabbriche chiuse per limitare lo smog, con i lavoratori lasciati a casa senza un minimo di sussidio con cui poter vivere?
Dobbiamo ricordare la repressione contro il Tibet?
Cari politici, che ora vi nascondete dietro ad un dito, non credete sia giunta l'ora di agire contro questi crimini lasciando lo sport libero di esprimersi, e valorizzandone l'unico-grande- potere che ha di unire le nazioni sopra ogni valore politico/etico/religioso.
Sandro_
Non mi stupisco più di tanto per i nostri politici.
Vorrei invece aggiungere una piccola
informazione sulla razionalizzazione delle nascite in Cina(chiamta dagli stessi Cinesi, e poi tradotta in Inglese,la politica del"One couple, one child".
Steven Mosher, un antropologo che ha studiato in Cina rivelò che- sia che lei lo voglia o meno-a ogni donna che ha dato vita al primo figlio viene impiantato uno IUD (intrauterine device)
http://isd.olografix.org/faq/faq_IUD.htm
Ma oltre a questa imposizione la
donna che rimarrà in cinta per un aseconda volta sarà sterilizzata.
E se decide di avere un bambino SENZA IL PERMESSO DEL GOVERNO, il feto verrà abortito comunque, anche se si trovasse al 9^ mese di gravidanza.
Che bastardi questi Federali..
Aurora (Auror) Musilli
Concordo perfettamente con te Marzia...bisogna scindere la differenza che esiste tra politica e sport...non è giusto mischiarle...la politica non può essere aiutata dallo sport solo perkè i nostri politici non hanno la volontà di risolvere determinate situazioni...Le olimpiadi sono un'istituzione..
Volevo farti i miei più sinceri auguri per questo sito. Ha le giuste risorse per raccontare con una visione obbiettiva...ciò che succede ogni giorno e con ""giornalisti" come voi..sicuramente arriverete molto in alto...
Sono proprio contenta...Marzia sarò una tua assidua lettrice!!!:P
Baci...
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