
L’estate sta per volgere al termine ed il mondo della scuola inizia a scaldare i motori visto l’imminente inizio del nuovo anno scolastico.
Prime polemiche causate dalle dichiarazioni del Ministro Gelmini sulla presunta inferiorità della scuola (e degli insegnanti) nel Sud d’Italia rispetto al Nord. Le dichiarazioni “incriminate” sono poi state prontamente smentite. Nonostante questo gli animi non si sono sedati. Il governatore della Sicilia, per esempio, parla di “Giudizi razzisti su chi insegna al Sud”.
I cavernicoli vogliono approfondire quest’argomento concentrandosi però su un dato che fa riflettere: la scuola al Nord sopravvive grazie ai professori del Sud. Strano vero ? Non più di tanto. Infatti, ogni anno sono moltissimi gli insegnanti del Sud che vanno ad insegnare al Nord. Alcuni con il passare degli anni decidono poi di stabilirsi definitivamente nel posto in cui lavorano mentre altri chiedono il trasferimento e appena possibile tornano a casa.
Un cambiamento non da poco per chi decide di intraprendere il percorso per diventare insegnante. Dopo i 5 anni di università c’è la scuola di specializzazione per insegnanti ( SSIS ) e successivamente ci si affida alle graduatorie. Tante supplenze e se si è fortunati dopo anni si riesce ad ottenere la famosa “cattedra”, altrimenti ogni anno si ritorna ad esser schiavi della graduatoria.
Rivolgiamo qualche domanda ad una “pendolare dell’insegnamento”. Nata a Roma ma trasferitasi per esigenze “scolastiche” al Nord, Eugenia, ora professoressa di ruolo alle scuole medie ha accettato di rispondere a qualche domanda sull’universo “scuola”.
Prof, cosa ne pensa delle dichiarazioni fatte dal Ministro Gelmini che hanno scatenato tante polemiche ?
Penso che certe affermazioni, se non supportate da valide basi, siano assolutamente gratuite...In verità noi Prof siamo un po' stanchi di chi "sale in cattedra" (con tutto il rispetto per il Ministro, ovviamente) e si permette di giudicare senza conoscere quale sia la vera realtà della scuola...E mi riferisco non solo alla realtà delle graduatorie, dei concorsi, delle supplenze, delle ansie e preoccupazioni, ma anche, e soprattutto, alla realtà che si vive IN CLASSE ogni giorno...Solo trascorrendo non qualche ora, ma l'intero anno scolastico in più contesti ci si rende conto di cosa sia veramente il mondo "scuola".
Il trasferirsi per lavoro in una città che non si conosce comporta sicuramente delle rinunce importanti da fare: lasciare la propria città, le persone care, cambiare abitudini e ricominciare da zero. Anche dal punto di vista logistico credo che non sia facile riorganizzarsi una vita altrove, sentendosi sempre in bilico a causa delle graduatorie che ogni anno cambiano. Qual è stata la sua esperienza di insegnante “trapiantata” ?
La cosa più assurda sono le persone "emigrate" come me, che ti guardano con diffidenza, che si domandano quanto pregiudicherà la loro posizione il tuo arrivo...Ecco, questo non m'è piaciuto e mi ha lasciato tanto amaro in bocca...Poi si fa l'abitudine e si va avanti, in un modo o nell'altro...Una cosa è certa: a 34 anni, con un affitto più spese (luce, gas, telefono, acqua, riscaldamento, rifiuti), viveri, medicinali e visite continue, abbonamento bus etc etc...non ho ancora una macchina ed anche il solo pensare di comprare una casa mia è assolutamente un'utopia...
Mi chiedevi cosa ripagasse i sacrifici...E' proprio l'entrare in classe che ripaga, il vedere i volti dei tuoi ragazzi che ti sorridono, che nei temi ti raccontano la loro vita, che ti prendono da parte e ti aggiornano sulla loro vita sentimentale, che condividono gioie, soddisfazioni ed anche dolori con te...Il fatto che ti arrivino sms da ex-alunni ormai all'università, auguri di compleanno, telefonate, cartoline, mail che ti ricordano, ogni volta, quanto bene ti abbiano voluto e quanto tu ne abbia voluto (e continui a volerne) a loro...Questo non significa che sia tutto "rose e fiori", che non ci siano scontri o discussioni, ma finchè avrò una coscienza, cercherò di fare del mio meglio. Ho sempre pensato che, al di là della pagina di un libro, se riuscirò a trasmettere ai miei alunni anche solo uno dei valori in cui credo, l'amicizia, la libertà, l'amore, la famiglia...beh, allora come insegnante, sarò certa di non aver fallito...Questo è senz'altro il mio più grande desiderio...
La scuola è sempre al centro dell’attenzione: Prof fannulloni, bullismo, scuole private adibite a “diplomifici”, come ci si sente ad essere parte integrante di un sistema che spesso viene accusato?
Chiudiamo questa piccola intervista con un’ultima domanda: Ai piani alti parlano tanto di soluzioni “salva scuola”, tagli, finanziamenti… ma secondo Lei cosa servirebbe alla scuola per migliorarsi ?
Forse servirebbe ricominciare a credere nella scuola, puntare su coloro che fino ad ora ne hanno tenuto alto il nome...nonostante si dica il contrario. La cultura che si trasmette nelle scuole italiane è sempre stata al di sopra di qualsiasi altro Stato Europeo e questo lo sappiamo tutti fin troppo bene...altrimenti perchè tanti dei nostri laureati scappano dall'Italia e trovano subito lavoro all'estero? Forse bisognerebbe "tagliare" altre cose...optional superflui di cui si circondano tante persone...e per una volta, almeno una, sarebbe opportuno che gli insegnanti venissero valorizzati per quello che sono...Non sto dicendo che siamo tutti "santi" o assolutamente "devoti al lavoro", ma scusate...è un po' monotona la storia che fa "di tutta l'erba un fascio": cominciate a restituire la dignità ad un insegnante...e vedrete "quali miracoli" possano ancora accadere...Ottimista? Forse...Ingenua? Può darsi...ma io sono una di quelle che ancora credono nella scuola...Poi magari, come mi dicono tanti colleghi più grandi di me, tra qualche anno cambierò idea e perderò l'entusiasmo che è alla base del mio insegnare...L'ho detto a loro e lo dico a voi: quando e se dovesse accadere una cosa del genere, mi auguro di avere l'umiltà di ammettere che "il mio tempo è finito" e che è arrivata l'ora di mettere nel cassetto gesso e cancellino, magari per vivere qualche altra esperienza...
Grazie alla nostra Prof per aver risposto in modo così esauriente alle nostre domande e in bocca al lupo per l’inizio dell’anno scolastico oramai alle porte !